L’ineleggibilità di Berlusconi assecondata negli anni dal Centrosinistra


bersani e il conflitto d'interesseC’è grande ansia e fermento sull’attuale situazione politica italiana. Nessuno ha la maggioranza e per evitare un possibile governissimo PD-PDL, gli elettori di sinistra, intellettuali, società civile e alcune testate giornalistiche stanno spingendo per una maggioranza formata da PD e M5S che sostenga un governo in grado di portare avanti alcuni temi condivisi in entrambi programmi elettorali. Perchè è il momento della responsabilità e del bene comune. Sono d’accordo e spero davvero si riesca a trovare un punto d’incontro ma vorrei evidenziare alcuni aspetti che forse sfuggono all’elettore di sinistra.

Tra i vari temi su cui pare ci sia convergenza di idee tra PD e PDL c’è anche quello sul conflitto d’interessi legato a Silvio Berlusconi. Micromega qualche giorno fa ha rilanciato una raccolta firme sottolineando come Berlusconi sia incandidabile.

Ho scovato un’interessante articolo di Davide CapariniDeputato Lega Nord, partito in coalizione con il PDL – scritto su “La Padania “ nel 25 novembre 1999 in cui si parla dell’ineleggibilità di Silvio Berlusconi in virtù della legge n.361 del 1957 che all’articolo 10 afferma: “Non sono eleggibili (…) coloro che  (…) risultino vincolati con lo Stato (…) per concessioni o autorizzazioni amministrative di notevole entità economica” 

È proprio il caso delle concessioni di cui Berlusconi gode e in virtú  delle quali ha potuto gestire tre reti televisive.

Nel 1994 La Giunta per le elezioni, a maggioranza del Polo della libertà, con il solo voto contrario dell’onorevole Luigi Saraceni, deputato dell’Ulivo, li ha dichiarati tutti eleggibili, permettendo l’ascesa politica di Berlusconi con tutto il suo pesante fardello d’interessi privati caricato sull’interesse pubblico.

Il problema si è riproposto dopo le elezioni del 1996, e la Giunta per le elezioni, questa volta, maggioranza di centrosinistra, ha deciso allo stesso modo.
La Giunta ha ritenuto che Berlusconi fosse eleggibile perché era “solo” l’amministratore di Mediaset, che certamente conta meno del proprietario, Fedele Confalonieri.
Per cui, mentre Confalonieri e persino il suo avvocato non
sarebbero stati eleggibili, Berlusconi lo era.

E’ interessante scoprire che, cito le parole del deputato Caparini, “per risolvere questo amletico dilemma e risolvere l’abnorme stortura basterebbe approvare in Parlamento una leggina che fornisca l’interpretazione autentica della legge del ‘57. Una legge depositata alla Camera sia dalla Lega che dai democratici”.

CHE FINE HA FATTO QUELLA LEGGE DEPOSITATA ALLA CAMERA???

Una dichiarazione di D’Alema, rilasciata a Bologna il 15 settembre 2000 nel corso della festa dell’Unità sosteneva che “Berlusconi concessionario dello Stato era ed è ineleggibile per incompatibilità e la decisione della Giunta per le elezioni del 1996 è stata una finzione”.

Quindi a parole, davanti ai suoi elettori, D’Alema dice che Berlusconi è ineleggibile ma poi nei fatti, anche con la maggioranza in parlamento, non c’è mai stata la vera intenzione di risolvere davvero, alla radice, il conflitto d’interessi.

Io vorrei tanto che Bersani, D’Alema, Renzi, Rosy Bindi, Franceschini, Veltroni, Prodi e tutti i dirigenti, sottosegretari spiegassero a me e a tutti gli elettori italiani perchè hanno permesso tutto questo.

Fonte (nella fonte che viene riportato anche un articolo a firma di Marco Travaglio nel 2006 su MicroMega) : http://www.cerchio-aperto.it/ArticoliPolitica/ConflittoInteressi.pdf

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